Lodla, Giaron (Giglioli 1886), Giaron (Bacchi della Lega),
Panterena, Starlacca (Liverani-Imola)
Codice EURING. 09760
TOTALE elementi CTR |
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Nidificazione certa |
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Nidificazione probabile |
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Nidificazione eventuale |
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Nel territorio della Provincia di Bologna la specie è sedentaria, migratrice, svernante e nidificante; nel periodo 1995-1999 è stata stimata una popolazione nidificante di 2.000-4.000 coppie.
Facilmente individuabile per il caratteristico e prolungato canto melodioso, che emette a grandi altezze durante i voli nuziali, l'Allodola è ampiamente diffusa su tutto il territorio bolognese dalla pianura fino alle quote più elevate dell'Appennino. Nidifica, infatti, in tutte le zone aperte con bassa vegetazione, come aree coltivate, prati e pascoli, prediligendo le colture di cereali e le foraggiere. In particolare, la copertura nella Provincia di Bologna è risultata pressoché totale nel comprensorio di pianura (<50 metri m. s.l.m.), in cui si concentrano più del 60% delle segnalazioni di presenza, quasi completa in collina (il 32% delle osservazioni rientrano nella fascia tra 50 e 800 m. s.l.m.), più scarsa, invece, nell'Alto Appennino causa la maggior copertura arborea e la scarsità di spazi aperti (solo il 6% delle nidificazioni sono state rilevate oltre gli 800 metri m. s.l.m., di cui il 2% sopra i 1.000 metri) dove tuttavia lAllodola giunge sino alle praterie sommitali nella zona del Corno alle Scale, Lago Scaffaiolo, Monte Gennaio e Cancellino, Monte La Nuda, Lago di Pratignano.
La consistenza della popolazione a livello Provinciale appare al di sotto delle potenzialità ambientali specialmente nelle aree coltivate. Un probabile fattore limitante può essere individuato nell'uso dei fitofarmaci in agricoltura; l'Allodola si alimenta generalmente di vegetali e invertebrati, ma durante il periodo riproduttivo si nutre prevalentemente dinsetti.Inoltre hanno grande importanza per la sua alimentazione semi di piante spontanee controllate con il massiccio uso di diserbanti. La perdita di diversità ambientale, con continua riduzione delle strisce incolte lungo strade interpoderali, canalette di drenaggio, margine di campi coltivati rende inoltre problematico il reperimento di siti con vegetazione bassa adatti alla nidificazione.Inoltre per le colture erbacee la introduzione di varietà a maturazione sempre più precoce fa sì che operazioni di raccolta anticipate rispetto a qualche decennio fa provochino la distruzione di molte covate. Le arature immediate dopo il raccolto, entrate nella pratica dellagricoltura moderna, non lasciano a disposizione superfici a stoppie utilizzabili per una seconda cova.
Anche nelle aree collinari la trasformazione e la scomparsa dei pascoli, l'abbandono o la trasformazione delle aree coltivate a cereali, ne limitano l'abbondanza, venendo meno le aree adatte alla nidificazione causa la riforestazione spontanea o artificiale. Inoltre, il nido costruito a terra tra l'erba, spesso viene distrutto durante lo sfalcio dei prati, dei pascoli o durante la raccolta dei seminativi.
LAllodola è classificata dal BirdLife International come SPEC 3 (specie con status di conservazione sfavorevole e popolazione non concentrata in Europa); in paesi del nord Europa si calcola una riduzione degli effettivi a meno del 50% rispetto a pochi decenni fa. Non è inserita nella Lista rossa dellEmilia-Romagna (Gustin et al. 1997).
Marco Bon