Ciù, Ciuu (Giglioli 1886),
Chiù, Ciù (Liverani-Imola)
Codice EURING 07390
TOTALE elementi CTR |
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Nidificazione certa |
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Nidificazione probabile |
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Nidificazione eventuale |
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Nel territorio della Provincia di Bologna la specie è migratrice e nidificante; nel periodo 1995-1999 è stata stimata, sulla base di censimenti in aree campione, una popolazione nidificante di 30-60 coppie.
In Italia lAssiolo è localmente abbondante in aree a clima mediterraneo, in ambienti aperti di tipo rurale tradizionale o suburbano con alberi isolati, filari e macchie.
In Provincia di Bologna è presente tra marzo e settembre e si riproduce in pianura e nella fascia pedemontana dalle caratteristiche xerotermiche più marcate, mentre è scomparso dalle zone ad agricoltura intensiva per carenza di grossi insetti e di alberi cavi per la riproduzione.
Nella valle del torrente Sillaro, dalla via Emilia all'abitato di S. Clemente, è stato rilevato un nucleo di 15-25 coppie. In quest'area l'uso agricolo del territorio consiste soprattutto di seminativi e pascoli. L'antropizzazione è scarsa, con bassa densità abitativa e una rete stradale di tipo rurale a traffico modesto. E ancora diffuso l'allevamento semibrado di bovini e ovini che permette il mantenimento di ecosistemi erbacei secondari. L'Assiolo frequenta prevalentemente il fondovalle e utilizza per la nidificazione ed il riposo diurno grandi esemplari isolati o in filare di Roverella, boschetti ripariali di pioppi e salici e ruderi. Un importante sito riproduttivo è costituito dai nidi abbandonati di Gazza.
Negli ultimi decenni la specie ha subito una contrazione di areale in Europa, probabilmente dovuta allazione congiunta di fattori climatici sfavorevoli, semplificazione degli agroecosistemi e uso indiscriminato di pesticidi, soprattutto nelle aree di svernamento.
Tutti gli interventi di conservazione e miglioramento dell'ambiente mirati all'arricchimento delle biocenosi possono favorire lAssiolo, in particolare il mantenimento di vecchi alberi e di fasce boscate ripariali, il ripristino di siepi e filari alberati, linstallazione di nidi artificiali a cassetta e a cesta e, non ultima, la tutela dei corvidi.
Specie classificata da BirdLife International come SPEC 2 (specie con status di conservazione sfavorevole e popolazione concentrata in Europa).
Lorenzo Rigacci