AVERLA PICCOLA Lanius collurio (Linnaeus, 1758)

Bufferla piccola, Bufferlot (Giglioli 1886), Bufferla (Bacchi della Lega),

Ferlotta znena (Liverani-Imola)

Codice EURING 15150

TOTALE elementi CTR
275
56,9 %
Nidificazione certa
57
11,8 %
Nidificazione probabile
136
28,2 %
Nidificazione eventuale
82
17 %

CARTA

IMMAGINE

Nel territorio della Provincia di Bologna la specie è migratrice e nidificante; nel periodo 1995-1999 è stata stimata una popolazione nidificante di 300-400 coppie.

E’ un migratore transahariano ampiamente diffuso in Italia, ad eccezione della penisola Salentina. Nell’Europa centro-settentrionale l’areale e la popolazione sono in diminuzione da quasi cento anni. Nel Bolognese era uno degli uccelli più comuni delle piantate fino agli anni ’60; il maggiore declino è avvenuto negli anni ‘60 e ‘70 in seguito all’eliminazione delle siepi e delle piantate in pianura e alla diffusione dell’uso di pesticidi in agricoltura. Dopo oltre un decennio (anni ’80) di apparente stabilità numerica della popolazione, la specie ha subito nuovamente un forte e costante declino, soprattutto nel corso della seconda metà degli anni ’90.
In Provincia di Bologna l’habitat riproduttivo è costituito da seminativi, prati, pascoli, incolti erbosi in cui sono presenti siepi, alberi (anche isolati), frutteti e boschetti, dalla pianura a circa 1.500 metri s.l.m.. Nidifica su arbusti e alberi con fogliame denso e si alimenta di insetti, generalmente di grandi dimensioni, lucertole, anfibi e occasionalmente micromammiferi e nidiacei di altre specie di uccelli che cattura cacciando all’agguato dalla cima di alberi e da fili di linee elettriche e telefoniche.
Per il Bolognese è stata stimata per il periodo 1997-1999 una popolazione di 300-400 coppie nidificanti, prevalentemente concentrate nei comuni del settore orientale (Medicina, Castel Guelfo, Castel S. Pietro, Dozza, Imola).
Tra i fattori limitanti noti per la specie nelle aree di nidificazione vi sono: distruzione di siepi, filari alberati, boschetti durante il periodo riproduttivo, trasformazione e/o scomparsa dei prati-pascoli, riduzione delle superfici pascolate da vacche, cavalli e pecore, abbandono e/o trasformazione delle aree piccole e marginali coltivate a cereali, uso di pesticidi in agricoltura. Sicuramente gravano sulla specie anche fattori limitanti quali la trasformazione degli ambienti di svernamento e l’uso massiccio di pesticidi nei quartieri di svernamento in Africa la cui entità è però per il momento difficilmente valutabile.
Specie di interesse comunitario (Direttiva 79/409/CEE) e classificata da BirdLife International come SPEC 3 (specie con status di conservazione sfavorevole e popolazione non concentrata in Europa).

Roberto Tinarelli

TORNA ALL'ELENCO DELLE SPECIE