CANNAIOLA VERDOGNOLA Acrocephalus palustris (Bechstein, 1798)

Pajarol

Codice EURING 12500

TOTALE elementi CTR
60
12.5 %
Nidificazione certa
2
0,4 %
Nidificazione probabile
58
12 %
Nidificazione eventuale
0
0 %

CARTA

IMMAGINE

Nel territorio della Provincia di Bologna la specie è migratrice e nidificante; nel periodo 1995-1999 è stata stimata una popolazione nidificante di 1.000-2.000 coppie.

E’ un migratore transahariano con areale riproduttivo limitato a parte del Paleartico occidentale. In Italia è diffuso nelle regioni settentrionali e localizzato in alcune zone umide della Toscana e del Lazio; è stata stimata una popolazione italiana di 10.000-30.000 coppie nel periodo 1988-1997 (BirdLife International 2000).
Quasi tutte le segnalazioni raccolte nel periodo di indagine si riferiscono solo a maschi in canto; di fatto la Cannaiola verdognola è distinguibile in natura dall’affine Cannaiola solo in base al repertorio vocale.
La carta di distribuzione mostra che la specie è diffusa in tutta la pianura bolognese; anzi la distribuzione reale è probabilmente superiore a quella rilevata durante il periodo di indagine. Infatti la Cannaiola verdognola nidifica in tutte le tipologie di zone umide, nelle golene di fiumi e torrenti, in canali e persino in fossati in cui sia presente una folta vegetazione ripariale costituita da un denso e rigoglioso strato di cannuccie di palude e/o altre piante erbacee, come ad esempio l’ortica, con alcuni cespugli (prugnoli, sambuchi, rovi, salici). Sulla base di censimenti in zone campione è stata stimata nel periodo 1995-1999 una popolazione nidificante di 1.000-2.000 coppie.
Rispetto al periodo precedente agli anni ’70, la popolazione e l’areale riproduttivo hanno avuto probabilmente un’espansione poiché è da allora che sono aumentate significativamente le superfici con vegetazione arbustiva ed erbacea ripariale lungo i vari tipi di corsi d’acqua.
Specie classificata da BirdLife International come SPEC 4 (specie con status di conservazione favorevole e popolazione concentrata in Europa).
I principali fattori limitanti per la specie nei siti di riproduzione sono costituiti dagli interventi di trinciatura/sfalcio e incendio della vegetazione ripariale in periodo riproduttivo; molto probabilmente anche le variazioni del livello dell’acqua durante il periodo riproduttivo e la consistente presenza della Nutria, che provoca alterazioni della superficie e della struttura del canneto, hanno un effetto negativo sulla popolazione nidificante.

Roberto Tinarelli

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