FALCO PECCHIAIOLO Pernis apivorus (Linnaeus, 1758)

Falchet pècc (Giglioli 1886)

Codice EURING 02310

TOTALE elementi CTR
58
12 %
Nidificazione certa
6
1,2 %
Nidificazione probabile
20
4,1 %
Nidificazione eventuale
32
6,6 %

CARTA

IMMAGINE

Nel territorio della Provincia di Bologna la specie è migratrice e nidificante; nel periodo 1997-1999 è stata stimata una popolazione nidificante di 25-50 coppie.

La distribuzione emersa al termine del progetto dimostra come il Falco pecchiaiolo sia ampiamente distribuito in corrispondenza dell’intera fascia collinare e montana della Provincia, anche se con alcuni vuoti verosimilmente imputabili a difetto di campionamento. L’occupazione tardiva dei siti di nidificazione, che di norma non avviene prima della fine di maggio, può essere in parte causa di una sottostima delle coppie presenti: il culmine del periodo riproduttivo, infatti, viene a cadere in un momento in cui molte specie hanno già terminato la nidificazione, quando lo sforzo di campionamento degli osservatori tende a diminuire.
I rilevamenti effettuati dimostrano come questo rapace preferisca vasti ambienti boschivi, spesso intervallati da zone aperte, compresi un una fascia altitudinale piuttosto ampia che va dai 100 m. s.l.m. (Monte S. Giovanni) fino ad almeno 600-700 m; vengono frequentate anche quote più elevate sino a circa 1200 m. ma mancano prove certe che la specie vi si riproduca. Occupa soprattutto boschi misti di latifoglie, in particolare a prevalenza di cerro, roverella e castagno.
La popolazione nidificante con ogni probabilità ha registrato una forte crescita rispetto al passato, tanto è vero che Giglioli (1889) nel riportare i dati del Lorenzini relativi alle specie nidificanti nel distretto di Vergato non ne fa menzione. La diffusione che il Falco pecchiaiolo ha avuto in Provincia di Bologna è analoga a quella verificatasi in altre realtà dell’Italia centro-settentronale ed è probabilmente dovuta sia alle mutate condizioni ecologiche dell’Appennino - in particolare legate alla ripresa del bosco - sia ad una riduzione della persecuzione diretta da parte dell’uomo. Considerata l’attuale situazione, non è da escludere che la tendenza all’aumento possa continuare nei prossimi anni e che questo rapace possa spingersi a nidificare in alcune località adatte della pianura.
Rispetto alle situazioni riscontrate nel modenese (Giannella e Rabacchi 1992) e nelle province d Ravenna e di Forlì-Cesena (Ceccarelli 2000), nel bolognese la specie appare più diffusa e meno legata alla fascia montana.
Specie di interesse comunitario classificata da BirdLife International come SPEC 4 (specie con status di conservazione favorevole e popolazione concentrata in Europa).

Alessandro Andreotti

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