GUFO COMUNE Asio otus (Linnaeus, 1758)

Guf

Codice EURING 07670

TOTALE elementi CTR
113
23,4 %
Nidificazione certa
62
12,8 %
Nidificazione probabile
18
3,7 %
Nidificazione eventuale
33
6,8 %

CARTA

IMMAGINE

Nel territorio della Provincia di Bologna la specie è sedentaria, migratrice e svernante; nel periodo 1995-1999 è stata stimata una popolazione nidificante di 150-400 coppie.

Specie ampiamente distribuita e complessivamente presente con buone popolazioni. Frequenta ambienti a diverso grado di copertura, con una netta preferenza per quelli semi-aperti caratterizzati da boschi sparsi, macchie e filari, in aree agricole generalmente alle basse quote. Tipicamente condizionato nella distribuzione e nell’abbondanza dalle densità dei corvidi presenti, di cui utilizza il nido per la deposizione. Preferendo l’elemento ecotonale, con l’aumento della copertura entra in competizione svantaggiata con l’Allocco. Nel Bolognese nidifica dalla montagna alle quote più basse, con le maggiori concentrazioni lungo la fascia collinare e nei distretti della pianura con presenza di pioppeti industriali o altri nuclei arborei circondati da seminativi, in zone con presenza diffusa di nidi di Gazza e Cornacchia grigia. La densità varia sensibilmente entro l’areale: in un’area di studio della Padania orientale di 450 kmq compresa tra le province di Bologna e Ferrara, da 0.6 a 3,5 coppie/kmq a seconda soprattutto della frequenza dei nidi di Gazza disponibili (Martelli e Sandri in stampa). La deposizione avviene dai primi di marzo, con frequenza massima tra fine marzo/primi di aprile. Oltre il 90% dei casi entro la metà di aprile, su un campione di 94 coppie in pianura seguite dal 1985 (Martelli ined.). I giovani abbandonano il nido ancor prima di involarsi, disperdendosi nella vegetazione circostante, dai primi di maggio. Alle nostre latitudini la specie è tendenzialmente sedentaria. Le coppie riproduttive, assieme ai giovani dell’anno, si raccolgono abitualmente in dormitori invernali in luoghi caratteristici, ubicati entro un raggio di qualche chilometro dai siti di nidificazione ed eventualmente selezionati per più inverni dagli stessi individui (Martelli e Sandri 1999). La migrazione avviene generalmente in marzo e in settembre/ottobre. Il numero dei migratori e degli svernanti varia sensibilmente anno dopo anno in relazione alla rigidità degli inverni e al successo riproduttivo delle diverse popolazioni nelle parti più settentrionali dell’areale distributivo, dove la specie è soggetta a frequenti fluttuazioni (Mikkola 1983). A livello provinciale, la popolazione nidificante ha complessivamente recuperato dopo la crisi degli anni ’60 e ’70 dovuta, in quel periodo, al decretato contenimento delle densità dei corvidi per scelte gestionali di indirizzo prettamente venatorio.

Dario Martelli

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