MERLO Turdus merula (Linnaeus, 1758)

Merel (Giglioli 1886, Bacchi della Lega), Merel (Liverani-Imola)

Codice EURING 11870

TOTALE elementi CTR
476
98,5 %
Nidificazione certa
205
42,4 %
Nidificazione probabile
263
54,5 %
Nidificazione eventuale
8
1,6 %

CARTA

IMMAGINE

Nel territorio della Provincia di Bologna la specie è sedentaria, migratrice, svernante e nidificante; nel periodo 1995-1999 è stata stimata una popolazione nidificante di 80.000-130.000 coppie.

E’ risultato l’uccello più comune, presente nella quasi totalità degli elementi CTR, distribuito praticamente ovunque, dalla pianura fino alle quote più elevate al limite della vegetazione arborea.
Evita gli ambienti aperti privi di alberi o arbusti, mentre è frequente e abbondante ove esista vegetazione arborea di ogni genere meglio se accompagnata ad una elevata diversità ambientale. Colonizza i parchi e giardini dei centri abitati, ove ha mostrato una decisa espansione negli ultimi decenni, i centri storici, le periferie cittadine e le zone industriali purché dotati di un minimo di alberi ed arbusti. In pianura dove si concentra il 46% delle osservazioni evita le grandi estensioni a coltivazione intensiva, prive di vegetazione arborea o arbustiva, mentre si trova in prossimità di abitazioni con alberature ornamentali, lungo siepi, terrapieni di ferrovie, pioppeti artificiali e anche frutteti intensivi. E’ presente nei coltivi alberati, lungo le aste fluviali e i canali artificiali con vegetazione ripariale. Nidifica nella fascia di collina (36% dei rilevamenti) e montagna al di sopra dei 500 m (18% dei rilevamenti) nei boschi ad alto fusto e cedui di ogni tipo, castagneti da frutto, rimboschimenti di conifere, pur se è poco abbondante nelle faggete cedue dove si trova solo nelle zone ecotonali; è presente anche ai margini di aree aperte come calanchi, pascoli, arbusteti, coltivi. Raggiunge il limite altitudinale della vegetazione arborea, è stato rilevato oltre i 1.600 m. s.l.m. al Monte Cupolino, Lago Scaffaiolo, Monte Toccacielo.
La nidificazione è stata accertata nel 42 % degli elementi, grazie all’abbondanza della specie e alla facilità di osservarne nidi o giovani appena involati.
Il Merlo ha dimostrato notevole capacità di adattamento all’antropizzazione degli ambienti naturali e alle trasformazioni delle aree ad agricoltura intensiva, realizzando in particolare negli ultimi decenni una notevole colonizzazione degli abitati. La specie non è minacciata anche se è presumibilmente limitata dalla perdita della diversità ambientale in molte aree agricole e più direttamente da cause di mortalità legate ad altre attività umane, come la circolazione stradale e la caccia.
Specie classificata da BirdLife International come SPEC 4 (specie con status di conservazione favorevole e popolazione concentrata in Europa).

Mario Bonora

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