MIGLIARINO DI PALUDE Emberiza schoeniclus (Linnaeus, 1758)

Zol (Bacchi della Lega, Liverani-Imola)

Codice EURING 18770

TOTALE elementi CTR
35
7,2 %
Nidificazione certa
3
0,6 %
Nidificazione probabile
21
4,3 %
Nidificazione eventuale
11
2,3 %

CARTA

IMMAGINE

Nel territorio della Provincia di Bologna la specie è sedentaria, migratrice, svernante e nidificante; nel periodo 1995-1999 è stata stimata una popolazione nidificante di 200-300 coppie.

Specie legata alle zone umide, tipica dei canneti, è presente in Provincia in ogni periodo dell’anno come nidificante non comune, mentre è più abbondante durante l’inverno e le migrazioni. Durante l’indagine è stato rilevato in meno del 10% degli elementi CTR, localizzati in pianura: l’altitudine a cui è stato osservato non supera i 30 m. s.l.m.. Predilige i fragmiteti puri o misti con altre elofite (Typha sp, Scirpus sp) talvolta inframmezzati da vegetazione igrofila rada. Frequenta anche canneti di modesta estensione, ai bordi di canali, in piccole zone umide artificiali come gli appostamenti di caccia, o canneti asciutti. L’alimentazione è costituita in gran parte da semi di elofite e di piante erbacee selvatiche e coltivate, con un discreto apporto di invertebrati.
L’areale del Migliarino nel territorio provinciale corrisponde alla parte orientale di pianura, più ricca di zone umide, in cui la distribuzione è quasi continua, o quella occidentale dove è più frammentata. E’ stato rilevato nel Molinellese e nell’Argentano (Casse di Campotto e Vallesanta, ex Zuccherificio di Traghetto, Vallazza ed altre valli, ma anche lungo i maggiori canali di bonifica come Botte e Lorgana). E’ presente nel territorio di Medicina nelle principali valli (Quadrone,Valle Uccello,Scossaborsello, Marzara); è segnalato nella zona orientale in appostamenti fissi di caccia attorno a Sesto Imolese e Massalombarda. Nella pianura occidentale è presente nella Cassa di espansione di Manzolino, Partecipanze, Valle Bevilacqua come in zone umide minori nel Persicetano (Cassa Garagnani). E’ presente anche in altri appostamenti di caccia di ridotte dimensioni intorno ad Anzola e Sala Bolognese. Nella pianura centrale è risultato meno frequente: non è stato rilevato durante l’indagine in zone recentemente allagate, forse per l’assenza di canneti maturi, come la ex risaia di Bentivoglio, mentre è ben rappresentato nelle valli d’acqua dolce con vegetazione meglio strutturata intorno a Malalbergo.
In vari paesi europei il Migliarino ha mostrato un regresso sensibile. In Gran Bretagna si calcola un calo della popolazione di oltre il 50% rispetto agli anni ’70 (Gregory et al. 2001), attribuito principalmente all’uso di erbicidi nelle aree agricole, che riducono la disponibilità di semi di piante selvatiche per l’alimentazione invernale. Anche nell’Atlante regionale toscano è considerato in diminuzione (Giannella 1997) mentre al contrario nel Ravennate sembrerebbe in atto un’espansione dell’areale ed adattamento ad ambienti artificiali (Costa e Volponi 2000). Non è incluso nelle categorie SPEC (Tucker e Heath 1994) né nella Lista Rossa Nazionale (Frugis e Schenk 1981) o Regionale (Gustin et al. 1997).
I fattori di rischio in Provincia sono legati all’esiguità della popolazione e all’ habitat esclusivo, il canneto: interventi di gestione mal condotti su quest’ultimo, come incendi o taglio di canne in periodo riproduttivo hanno per questa e le altre specie legate a questo tipo di habitat effetti devastanti.

Mario Bonora

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