PASSERA D’ITALIA Passer italiae (Linnaeus, 1758)

Passera comouna (Giglioli 1886), Pàssara (Bacchi della Lega),

Passra (Liverani-Imola)

Codice EURING 15912

TOTALE elementi CTR
437
90,5 %
Nidificazione certa
202
41,8 %
Nidificazione probabile
165
34,2 %
Nidificazione eventuale
70
14,5 %

CARTA

IMMAGINE

Nel territorio della Provincia di Bologna la specie è sedentaria, nidificante, migratrice, svernante; nel periodo 1995-1999 è stata stimata una popolazione nidificante di 150.000-300.000 coppie.

Specie sinantropica, si trova pressoché esclusivamente in prossimità delle abitazioni, in particolare di costruzioni rurali isolate, in aree cittadine o suburbane; è assente da zone naturali con estesa copertura arborea. Tende ad abbandonare gli edifici rurali non più abitati o a non frequentare in Appennino gli insediamenti turistici disabitati per la maggior parte dell’anno.
La distribuzione è omogenea e riguarda oltre il 90% degli elementi CTR; si possono ipotizzare difetti di rilevamento per vari elementi nella zona di pianura e bassa montagna in cui non risulterebbe presente. In pianura la distribuzione è praticamente continua: legata alle aree agricole e alle colture specialmente cerealicole; trova l’ambiente idoneo sull’intera superficie di questo comprensorio a cui si riferisce il 55% delle osservazioni. E’ comune e talvolta abbondante negli abitati, sia nei centri storici che in periferia e nelle zone industriali.
In collina la semplice presenza è determinata dall’esistenza di abitazioni su cui nidifica e attorno alle quali si alimenta, l’abbondanza è determinata dall’estensione dei seminativi e alla copertura boschiva non continua. Un terzo delle osservazioni ricade in questa fascia altitudinale. Alcuni sporadici rilievi su balzi di arenaria (Monte Castellazzo, Calvenzano) senza prove certe di riproduzione fanno ipotizzare episodi di nidificazione in condizioni naturali (Bonora oss. pers.).
Nella fascia altitudinale superiore a 800 m. s.l.m. la specie si fa più scarsa (solo il 12% delle osservazioni), ed è assente dalle limitate porzioni del territorio provinciale a quote superiori ai 1.000 metri s.l.m., per la coesistenza di più fattori limitanti: ridotta superficie a seminativi, densa copertura forestale, assenza o scarsità di abitazioni occupate per l’intero arco dell’anno. Il limite altitudinale a cui è stata rilevata è a Cà Malagigi nell’alto Savena a 970 metri di quota.
La Passera d’Italia oggi è relativamente abbondante e diffusa sul territorio. Tuttavia anche per questa specie comune ed adattabile esistono fattori di minaccia, che in altri stati d’Europa come ad esempio la Gran Bretagna hanno ridotto di oltre il 60% gli effettivi del congenere Passer domesticus (Gregory et al. 2002). Infatti le tipologie edilizie attuali e in particolare le coperture sono meno favorevoli per la nidificazione: è stabilita una correlazione inversa in aree urbane tra la modernità degli edifici e l’abbondanza della popolazione presente. Anche le ristrutturazioni di vecchi edifici o l’isolamento termico di tetti con tegole a coppi comportano spesso la perdita di siti idonei alla nidificazione. In ambito rurale, l’accorpamento delle proprietà e la minore disseminazione di rustici abitati possono incidere negativamente sulla disponibilità di siti nidificazione e la consistenza della popolazione, così come in collina la riduzione dei seminativi e la riforestazione di coltivi abbandonati. Infine è possibile che la specie entri in competizione con lo Storno, altra specie sinantropica apparentemente in aumento in ambito locale, per la disponibilità di cavità in cui nidificare.

Mario Bonora

TORNA ALL'ELENCO DELLE SPECIE