Vanetta (Giglioli 1886)
Vanatta
Codice EURING 04930
TOTALE elementi CTR |
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Nidificazione certa |
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Nidificazione probabile |
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Nidificazione eventuale |
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Nel territorio della Provincia di Bologna la specie è migratrice, svernante e nidificante; nel 1999 è stata stimata, sulla base di censimenti in aree campione, una popolazione nidificante di 250-300 coppie.
E una specie con ampia distribuzione nel Paleartico. In Italia nidifica una popolazione, localizzata nelle regioni settentrionali, soggetta ad espansione dellareale e incremento della popolazione dalla fine degli anni 60 (Boano e Brichetti 1986): dalle 600-900 coppie stimate per il periodo 1986-1987 (Tinarelli e Baccetti 1989) è passata a 1.630-1.880 coppie per il periodo1992-1999 (Tinarelli ined.). Un incremento della popolazione e delle aree di nidificazione è avvenuto soprattutto in Emilia-Romagna (in particolare nelle province orientali) dove da 80-100 coppie nella prima metà degli anni 80 si è passati a 350-400 coppie nel 1992-93 e a 700-800 coppie nel 1999 (Tinarelli ined.).
La prima nidificazione di cui si ha notizia per il Bolognese è avvenuta nel 1943 presso Marmorta (Altini 1943). Tra la fine degli anni 70 e i primi anni 80 nidificava solo nei campi a nord di Cassa Benni (Minerbio e Budrio) e nella zona di Marmorta (Molinella); nel 1984 è stata censita una popolazione di 15-20 coppie aumentata a 27-32 nel 1994; nel 1999 è stata stimata, sulla base di censimenti in aree campione, una popolazione di 250-300 coppie (Tinarelli 2001a). La carta di distribuzione mostra che la popolazione nidificante è localizzata in pianura, principalmente nella bassa pianura centro-orientale, con nidificazioni sparse nellalta pianura (Ozzano dellEmilia).
Gli ambienti preferiti per la nidificazione sono le zone coltivate con sviluppo e copertura vegetale tardivi (mais, soia, barbabietole, pomodori) e quelle a erba medica situate in prossimità di zone umide, anche di piccole dimensioni, e/o di fossi e canali con acqua poco profonda nei quali possono alimentarsi sia gli adulti che i pulcini. In misura minore sono utilizzate anche le risaie e le zone umide dacqua dolce con banchi di fango affioranti e scarsa copertura vegetale quali i bacini di decantazione di zuccherifici attivi e le zone umide ripristinate.
Al di fuori del periodo riproduttivo la specie frequenta per lalimentazione i coltivi, soprattutto i medicai, e meno frequentemente le zone umide che invece sono usate spesso come luogo di sosta e per i dormitori.
Fattori limitanti importanti per la popolazione nidificante sono lirrorazione di nidi e pulcini con pesticidi e disseccanti, la preparazione tardiva dei terreni in marzo quando è già iniziata la nidificazione, lo sfalcio di prati e fossi dove sono presenti giovani non ancora volanti.
La chiusura dellattività venatoria in febbraio, quando è in corso laccoppiamento e linsediamento di una rilevante parte della popolazione, è senza dubbio il fattore che ha permesso il recente incremento della popolazione. E inoltre una delle specie che ha immediatamente frequentato, anche con elevate concentrazioni, le zone umide ripristinate attraverso lapplicazione del Regolamento CEE 2078/92 (Tinarelli e Marchesi 2000).
Roberto Tinarelli