PENDOLINO Remiz pendulinus (Llinnaeus, 1758)

Pendulèn (Giglioli 1886)

Codice EURING 14900

TOTALE elementi CTR
86
17,8 %
Nidificazione certa
54
11,2 %
Nidificazione probabile
22
4,6 %
Nidificazione eventuale
10
2,1 %

CARTA

IMMAGINE

Nel territorio della Provincia di Bologna la specie è sedentaria, migratrice, svernante e nidificante; nel periodo 1995-1999 è stata stimata una popolazione nidificante di 1.500-3.500 coppie.

Specie tipica della vegetazione arborea e arbustiva ripariale, è considerata in espansione in Italia come nel resto dell’Europa (Massi 1997). Il caratteristico nido pendente, da cui deriva il suo nome, è costruito ad altezza in genere intorno a due-tre metri su rami sporgenti sull’acqua o comunque non lontano da questa. Un’ altra esigenza della specie è il canneto, a cui è legata particolarmente al di fuori del periodo riproduttivo. In Provincia è ben distribuito nella zona planiziale, dove si riproduce nei vari tipi di zone umide d’acqua dolce, comprese le aste fluviali principali ed anche canali e corsi d’acqua minori. Rilevato in meno del 20% degli elementi CTR, oltre l’85% delle osservazioni è concentrato in pianura lungo il corso del Reno e nelle zone umide, specialmente della parte orientale. In ambito collinare, risale alcune valli nelle quali si trova sempre in prossimità dell’acqua e a basse quote: non è stato rilevato mai sopra i 200 metri. Procedendo da est verso ovest, è stato trovato nel Santerno tra Imola e Casal Fiumanese, nel torrente Sellustra fino al Rio della Croce, nel Sillaro in varie località a sud di Castel S.Pietro fino a S.Martino in Pedriolo e a S.Clemente. E’ presente ancora nel torrente Gaiana in prossimità di Casalecchio dei Conti, nello Zena a Botteghino di Zocca, nel Savena fino a Pianoro. Nella valle del Reno, è stato osservato in varie località fino a Sasso Marconi, a quota di circa 200 metri: a meno di difetti di rilevamento, sembrerebbe non risalire oltre questo punto la vallata del fiume principale della Provincia. Infine è segnalato nel Samoggia presso Bazzano a quota di circa 70 metri.
Questa specie, poco abbondante, non si può considerare minacciata. Le sono indispensabili tuttavia i canneti e la vegetazione ripariale: alla conservazione di questi due ambienti è legata la sopravvivenza della popolazione. I principali fattori limitanti si possono individuare nei lavori di manutenzione dell’alveo dei corsi d’acqua e negli interventi di sfalcio o incendio dei canneti.

Mario Bonora

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