Pèc veird, Pèc gardlein (Giglioli 1886), Pecch (Bacchi della Lega),
Plech Verd (Liverani-Imola)
Codice EURING 08560
TOTALE elementi CTR |
|
|
Nidificazione certa |
|
|
Nidificazione probabile |
|
|
Nidificazione eventuale |
|
|
Nel territorio della Provincia di Bologna la specie è sedentaria, nidificante e migratrice irregolare; nel periodo 1995-1999 è stata stimata una popolazione nidificante di 800-1.200 coppie.
E tipicamente legato ad habitat caratterizzati da aree aperte (prati, incolti, coltivazioni estensive...) che si alternano a formazioni alberate, evitando di norma i boschi a prevalenza di conifere. In Provincia di Bologna nidifica nei relitti boschi ripariali e planiziali (anche periurbani), nei castagneti da frutto, cedui invecchiati e fustaie rade di latifoglie, potendo utilizzare anche filari e formazioni con copertura arborea ridotta. E risultato abbondante nei principali boschi igrofili (bosco di S. Agostino, bosco Traversante). Similmente a quanto noto per altre aree italiane, i boschi a prevalenza di faggio (particolarmente i cedui) e gli impianti di conifere sono di norma evitati. Merita peraltro di essere ricordata una nidificazione rinvenuta in una piccola parcella (<2 ha) di ceduo di faggio convertito allaltofusto nellalta Val di Savena.
E presente in maniera pressoché continua nella fascia collinare e montana della Provincia, con leccezione di alcuni quadranti prossimi al crinale nei comuni di Lizzano in Belvedere e Granaglione, dove è assente per la notevole estensione dei cedui di faggio, che qui raggiungono il limite della vegetazione arborea. In pianura, la sua distribuzione prosegue senza soluzione di continuità nei quadranti indicativamente ad ovest dellautostrada A13 Bologna-Padova; spostandosi verso est, si osservano ampie lacune distributive, e la specie risulta assente da un ampio tratto della pianura imolese, che si estende a nord fino al confine con la Provincia di Ferrara. La distribuzione nelle attigue province di Ravenna e Forlì-Cesena (Gellini e Ceccarelli 2000) conferma lassenza da tutta la pianura romagnola, dovuta verosimilmente alla mancanza di nuclei alberati in grado di ospitare la specie e alla scarsità di fonti alimentari dovute alle pratiche agricole.
La maggior parte delle osservazioni (55%) è stata effettuata in ambiente collinare, a quote inferiori a 500 m. s.l.m. Ben rappresentate anche le aree planiziali, con circa il 30%; sopra i 500 m. s.l.m. la specie è risultata più rara, e solo una decina di contatti sono stati ottenuti oltre i 900 m. s.l.m. La notevole propensione alla vocalizzazione rende la carta rappresentativa della reale distribuzione del Picchio verde e spiega nel contempo anche lelevato numero di nidificazioni probabili rilevate.
Nella maggior parte della Provincia di Bologna, il Picchio verde non appare minacciato. Lo sfruttamento eccessivo delle relitte formazioni ripariali o il taglio di alcune alberature di parchi può peraltro compromettere la permanenza delle popolazioni planiziali più isolate, che spesso gravitano attorno a formazioni arboree di ridotta estensione.
La specie è classificata da BirdLife International come SPEC 2 (specie con status di conservazione sfavorevole e popolazione concentrata in Europa).
Marco Zenatello