RONDINE Hirundo rustica (Linnaeus, 1758)

Rundaneina (Giglioli 1886, Bacchi della Lega), Rundanena Da La Forzena (Liverani-Imola)

Codice EURING 09920

TOTALE elementi CTR
436
90,3 %
Nidificazione certa
278
57,6 %
Nidificazione probabile
38
7,9 %
Nidificazione eventuale
120
24,8 %

CARTA

IMMAGINE

Nel territorio della Provincia di Bologna la specie è migratrice, nidificante, svernante irregolare; nel periodo 1995-1999 è stata stimata una popolazione nidificante di 3000-5000 coppie.

Specie molto diffusa, vive in ambienti rurali notevolmente antropizzati: è stata rinvenuta come nidificante in quasi tutta la Provincia, esclusi alcuni elementi riguardanti le zone di montagna e di crinale. La mediana delle osservazioni è attorno a 30 m. s.l.m. e quella delle nidificazioni certe è 40 m. s.l.m. Queste ultime sono state accertate per il 54% degli elementi CTR di pianura, per il 45% degli elementi del comprensorio collinare e solo per il restante 1% al di sopra degli 800 m. s.l.m. Il limite altitudinale in Provincia (intorno a 1000 m. s.l.m.) è raggiunto nella zona di Suviana e Roncobilaccio. La specie nidifica comunemente sull’arco alpino a quote superiori a 1500 m. s.l.m. (Niederfriniger 1993) ove esistano rustici o stalle abitati per lo meno nei mesi estivi, cosa che fa credere che le altitudini poco elevate raggiunte nel Bolognese siano rappresentative del regresso dell’agricoltura montana.
La si trova in gruppi di qualche coppia nelle zone di campagna, dove utilizza fabbricati agricoli come stalle e magazzini o anche locali di abitazioni comunicanti con l’esterno e dove nidifica poggiando i nidi su sporgenze dei muri. E’ presente inoltre, anche con numerose coppie, nelle zone urbane e in particolare nei centri abitati delle aree agricole, da cui può facilmente spostarsi per alimentarsi nelle campagne circostanti. Qui forma colonie che collocano i nidi prevalentemente sotto i portici, utilizzando generalmente come supporto piccole sporgenze sotto i voltoni. Tra le colonie urbane più consistenti una delle maggiori che conta 80 nidi è a Pieve di Cento (Cacciato oss.pers.). A Bologna restano ancora le “storiche” colonie nel centro ( via Indipendenza, Baraccano, portici di via Delle Tofane) costituite da poche coppie, che sfruttano per l’alimentazione gli spazi liberi delle aree verdi adiacenti.
Non ha particolari esigenze in fatto di naturalità dell’ambiente, resta legata ad attività umane, come ad esempio le stalle di bovini, sia per l’alimentazione che per la costruzione dei nidi. Sembra avvantaggiarsi dei diversi ripristini di zone umide effettuati in Provincia negli ultimi anni, in cui trova cibo, essendo le zone umide grossi catalizzatori di insetti, materiale (fango) per realizzare le coppe dei nidi e soprattutto luoghi (canneti) in cui dormire durante le migrazioni e nel periodo post riproduttivo.
Oltre alla rimozione diretta dei nidi particolarmente frequente in prossimità di monumenti e lapidi, ad esempio nei portici dei cimiteri che al contrario potrebbero ospitare molte coppie, altro fattore di minaccia è costituito dall’utilizzo di prodotti tossici in agricoltura, anche se le nuove tecniche di coltivazione, lotta guidata e biologica, hanno visto nelle zone di nidificazione europee una notevole riduzione di questi prodotti a vantaggio degli insettivori come la Rondine. Il pericolo principale rimane l’utilizzo di fitofarmaci, alcuni anche molto pericolosi e non consentiti in Europa, nelle aree di svernamento (Africa sud Sahariana), a cui si somma un prelievo massiccio degli individui svernanti per l’alimentazione delle popolazioni umane locali.
La specie è classificata da BirdLife International come SPEC 3 (specie con status di conservazione sfavorevole e popolazione non concentrata in Europa).

Francesco Cacciato

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