RONDONE Apus apus (Linnaeus, 1758)

Rundon (Giglioli 1886, Bacchi della Lega)

Rondocc, Rondon (Liverani-Imola)

Codice EURING 07950

TOTALE elementi CTR
403
83,4 %
Nidificazione certa
157
32,5 %
Nidificazione probabile
48
9,9 %
Nidificazione eventuale
198
41 %

CARTA

IMMAGINE

Nel territorio della Provincia di Bologna la specie è migratrice e nidificante; nel periodo 1995-1999 è stata stimata una popolazione nidificante di 4.000-12.000 coppie.

Specie comune e diffusa, è stata rilevata in oltre l’80% degli elementi CTR oggetto dell’indagine con il 33% di nidificazioni certe. Dotato di grande mobilità, compie notevoli spostamenti dalle colonie per alimentarsi, comportamento che rende necessario interpretare con cautela i dati riferiti come nidificazione eventuale. Popola numerosi centri della Provincia bolognese, dove risulta più diffusa nella fascia di pianura e di media collina in virtù del maggior numero di abitati presenti. Nidifica infatti quasi esclusivamente in condizioni sinantropiche, sfruttando le cavità esistenti nelle parti più elevate degli edifici, sia che si tratti di strette fessure fra coppi e tegole, sia di buchi più ampi come quelli riservati ai piccioni su campanili e torri. La spiccata tendenza a nidificare in colonie, anche molto numerose e la particolare abitudine di compiere festosi caroselli formati, a volte, da centinaia di esemplari, ha attirato le attenzioni di coloro che, fin dal 1600/1700, cominciarono a predisporre gli edifici in modo tale da invogliare il Rondone a nidificarvi per poterne prelevare i giovani a scopo alimentare. Alcune costruzioni hanno raggiunto una specializzazione tale da meritare l’appellativo di “rondonaie” come quelle visibili in Provincia nelle valli dell’alto Santerno, del Sillaro, del Silla, del Reno.
Sono note anche piccole colonie che nidificano in situazioni naturali nel Contrafforte Pliocenico, a volte in prossimità del Rondone Maggiore.
Specie migratrice a lungo raggio, raggiunge i siti riproduttivi ad inizio-metà aprile (Boano e Malacarne 1999) e inizia subito a frequentare le cavità, in cui però deporrà solo ai primi di maggio nel nido riutilizzato per più anni (anche 20), formato da materiale vegetale impastato con la saliva. Mediamente le uova deposte sono tre, più raramente due, covate per circa tre settimane, con percentuali di schiusa del 75/80%. I giovani vengono accuditi per 40 giorni, cosa in parte spiegabile dalla necessità di raggiungere una completa capacità di volare al momento dell’uscita dal nido, non a caso situato in posizioni elevate. Infatti, per la loro particolare conformazione anatomica (zampe molto corte) i Rondoni difficilmente riescono ad involarsi una volta posati sul terreno. L’involo dei giovani inizia a fine giugno/primi di luglio e questo coincide con il diradarsi dei caroselli vocianti attorno alla colonia e con la progressiva partenza verso i quartieri di svernamento in Africa centrale e meridionale che è pressoché completa in Provincia dalla fine di luglio. Alcune coppie nidificanti in cavità in cui è stata distrutta la covata ritentano la deposizione. I predatori noti per la specie sono i Roditori, Faina, Civetta, Corvidi; nella stagione riproduttiva 2001 è stato segnalato in una rondonaia romagnola anche il Colubro d’Esculapio Elaphe longissima come predatore di due giovani di circa 25 giorni di età. Le covate di sostituzione sono solitamente di 1-2 uova: in questi casi l’involo può avvenire anche oltre la metà di agosto (Ciani 1992; Minelli e Ferri 1992).
Attualmente la specie non ha problemi di conservazione; tuttavia, le opere di ristrutturazione degli edifici in periodo aprile-luglio possono causare la distruzione di colonie nidificanti oltre che successivamente la perdita di cavità idonee alla nidificazione.

Carlo Ciani

TORNA ALL'ELENCO DELLE SPECIE