Tarabus, Capon daval (Giglioli 1886)
Capon dval
Codice EURING 00950
TOTALE elementi CTR |
|
|
Nidificazione certa |
|
|
Nidificazione probabile |
|
|
Nidificazione eventuale |
|
|
Nel territorio della Provincia di Bologna la specie è sedentaria, migratrice, svernante e nidificante; nel 1999 è stata censita una popolazione nidificante di 4 coppie.
E una specie molto elusiva per la quale è difficile raccogliere dati e prove certe di nidificazione. Un censimento nazionale effettuato nel 1997-98 ha fornito una stima di 55-66 maschi in canto (= numero minimo di coppie) (Puglisi L. com. pers.).
In Emilia-Romagna il Tarabuso è presente come nidificante (raro e localizzato, con almeno 10-20 coppie nel periodo 1995-1997) e molto più abbondante come svernante e migratore tra settembre e marzo-aprile (Foschi e Tinarelli 1999).
Negli anni 80 almeno una coppia nidificava nel Bolognese a Cassa Benni presso Mezzolara (Budrio) dove è stata rilevata fino al 1987 (Tinarelli, 1995). Negli anni seguenti, ricerche mirate della specie non hanno dato esito positivo fino al 1996 quando è stato localizzato un maschio in canto presso la Vallazza (Molinella). Negli anni successivi sono stati rilevati altri siti probabili di nidificazione presso Valle Uccello Partecipanza di Villa Fontana - La Marzara (Medicina), Valle Valletta Colatore Rangona (Crevalcore), La Fiorentina - Canale Botte (Molinella). Complessivamente nel 1999 è stata censita una popolazione di almeno 4 coppie (= 4 maschi in canto) (Tinarelli 2001a).
Il ripristino di numerose zone umide con estesi canneti in cui la gestione della vegetazione e dellacqua viene effettuata tra i primi di Agosto e il 20 Febbraio, ha favorito la ricolonizzazione di questa specie (Tinarelli e Marchesi 2000) di interesse comunitario considerata come prioritaria (Direttiva 79/409/CEE) e classificata da BirdLife International come SPEC 3 (specie con status di conservazione sfavorevole e popolazione non concentrata in Europa).
I canneti dei siti in cui nidifica il Tarabuso nel Bolognese hanno una superficie superiore a 10 ettari, hanno numerosi piccoli chiari, sono composti prevalentemente da Typha angustifolia e in un caso da unelevata percentuale di Schoenoplectus lacustris.
Durante la migrazione e lo svernamento la specie è stata invece osservata in quasi tutte le zone umide; la popolazione svernante nel Bolognese, composta da individui provenienti dallEuropa centro-settentrionale, è valutabile nel periodo 1996-1999 in 30-40 individui (Tinarelli ined.).
I principali fattori limitanti noti per la specie sono lo sfalcio ed altri interventi di controllo dei canneti durante il periodo riproduttivo, gli abbattimenti illegali durante la stagione venatoria, gli interventi di trasformazione e le forme di gestione delle zone umide che impediscono la formazione di estesi canneti maturi, il disturbo antropico nei siti di nidificazione e la presenza incontrollata della Nutria che può causare danni ai canneti e il prosciugamento delle zone umide in seguito alla perforazione degli argini perimetrali.
Roberto Tinarelli