TORDELA Turdus viscivorus (Linnaeus, 1758)

Gherlada, Gesso (Giglioli 1886), Gherluda (Bacchi della Lega), Garluda,

Ragion (Liverani-Imola)

Codice EURING 12020

TOTALE elementi CTR
60
12,4 %
Nidificazione certa
4
0,8 %
Nidificazione probabile
55
11,4 %
Nidificazione eventuale
1
0,2 %

CARTA

IMMAGINE

Nel territorio della Provincia di Bologna la specie è sedentaria, migratrice, svernante e nidificante; nel periodo 1995-1999 è stata stimata una popolazione nidificante di 200-400 coppie.

La Tordela nel corso dell’indagine ha confermato di essere una specie in grado di nidificare sfruttando situazioni ambientali molto diverse tra loro, comprese in una fascia altitudinale che dalla pianura si estende fino ad oltre i 1.700 m. s.l.m. Nelle aree di pianura e di bassa collina appare legata soprattutto ai frutteti, alla vegetazione ripariale e ai pioppeti, mentre alle quote maggiori tende a frequentare varie tipologie forestali, dai querceti ai castagneti, dai boschi misti di latifoglie alle faggete e agli impianti di Pino nero e di altre conifere. Pur occupando anche ambienti boschivi uniformi privi di radure, mostra di preferire le fasce ecotonali in concomitanza di coltivi, pascoli, incolti, calanchi, greti e praterie d’alta quota.
Nonostante l’ecletticità dimostrata nella scelta degli habitat riproduttivi, la distribuzione della specie sul territorio Provinciale non appare uniforme e suggerisce l’esistenza di due principali nuclei di presenza, ubicati rispettivamente sulle colline e sui monti dell’Imolese e sulla sponda orografica sinistra dell’alta valle del Reno. Il primo di tali nuclei rappresenta la porzione occidentale di un più vasto areale che interessa la Provincia di Ravenna (Costa 2000), mentre il secondo risulta contiguo con le popolazioni appenniniche del Modenese (Giannella e Rabacchi 1992). Nelle restanti parti del territorio, la Tordela appare distribuita irregolarmente, con segnalazioni più frequenti nella fascia montana; è comunque ipotizzabile che il quadro emerso nel corso dell’indagine non rispecchi la reale diffusione della specie, soprattutto a causa della difficoltà di rilevamento che si incontrano in situazioni di basse densità di coppie.
Rispetto al passato sembra che la popolazione nidificante sia andata incontro ad un decremento, dal momento che Giglioli (1889) la considerava “comune e nidificante nelle province di Ravenna e Bologna” (Bacchi della Lega). Frequente e sedentario nel distretto di Vergato, Bologna (Lorenzini)”. Una contrazione d’areale del resto è stata osservata anche in Toscana (Tellini Florenzano 1997) e nel Modenese (Giannella e Rabacchi 1992).
Specie classificata da BirdLife International come SPEC 4 (specie con status di conservazione favorevole e popolazione concentrata in Europa).

Alessandro Andreotti

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