TOTTAVILLA Lullula arborea (Linnaeus, 1758)

Lodla di pra (Giglioli 1886) Lodla d’prè (Bacchi della Lega),

Calandra (Liverani-Imola)

Codice EURING 09740

TOTALE elementi CTR
91
18,8 %
Nidificazione certa
1
0,2 %
Nidificazione probabile
90
18,6 %
Nidificazione eventuale
0
0 %

CARTA

IMMAGINE

Nel territorio della Provincia di Bologna la specie è sedentaria, migratrice, svernante e nidificante; nel periodo 1995-1999 è stata stimata una popolazione nidificante di 400-1.000 coppie.

Piccolo uccello canoro, appartenente alla famiglia degli Alaudidi, la Tottavilla è molto simile all'Allodola, da cui si distingue per le più piccole dimensioni e per il canto. Condivide con questa l'habitat riproduttivo, preferendo però alle vaste estensioni coltivate o naturali senza vegetazione arborea, zone aperte collinari e montane come pascoli con alberi o arbusti sparsi, ampie radure erbose o margini dei boschi, campi coltivati di collina interrotti da cespuglieti, macchie o aree incolte.
Nel territorio bolognese è risultata completamente assente dalla zona di pianura e comune nella fascia altitudinale compresa tra 300 e 1.000 metri di altitudine, mediamente più elevata rispetto a quella dell'Allodola. In questa fascia, sono state registrate oltre l'80% delle presenze (di cui il 60% concentrate tra 300 e 800 metri m. s.l.m.), che sono risultate più frammentate alle quote inferiori a 300 m. s.l.m. con solo il 16% delle osservazioni (tre in tutto sono le segnalazioni di individui in canto a quote inferiori a 200 metri m. s.l.m.). Osservazioni ad altitudini superiori a 1200 m. s.l.m. si sono avute sulle pendici di Monte La Nuda (a quota di oltre 1600 m) e più frequentemente nella zona di confine con il modenese (valle di Ospitale, Pian della Farnia, Lago di Pratignano).
La Tottavilla appartiene alla categoria SPEC 2 (Tucker e Heath 1994) in quanto è classificata come una specie con popolazione concentrata in Europa e con uno status di conservazione sfavorevole. Inoltre, essendo inclusa nell'Allegato 1 della Direttiva 79/409/CEE, è una delle specie per le quali sono previste misure speciali di conservazione per quanto riguarda l'habitat al fine di garantirne la sopravvivenza e la riproduzione.
Da alcuni decenni, la Tottavilla subisce la perdita di aree idonee per la nidificazione, determinata dall’ abbandono o trasformazione delle coltivazioni nelle aree collinari e montane (Sposimo 1998; Ceccarelli e Gellini 2002). La ricolonizzazione da parte della vegetazione forestale delle aree un tempo coltivate o utilizzate a pascolo ne limitano l'abbondanza. Inoltre, poiché si alimenta prevalentemente di insetti durante il periodo riproduttivo, e posiziona il nido tra la vegetazione erbacea in una piccola depressione del terreno, o alla base di arbusti o di alberi,l' accresciuto uso dei pesticidi nelle aree coltivate residue collinari e montane e gli sfalci precoci e sempre più frequenti nel periodo della riproduzione rappresentano ulteriori fattori che ne limitano il successo riproduttivo.

Marco Bon

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