CORMORANO Phalacrocorax carbo (Linnaeus, 1758)

Mergon

Codice EURING 00720

TOTALE elementi CTR
4
0,8 %
Nidificazione certa
4
0,8 %
Nidificazione probabile
0
0 %
Nidificazione eventuale
0
0 %

CARTA

IMMAGINE

Nel territorio della Provincia di Bologna la specie è sedentaria, migratrice, svernante e nidificante irregolare.

Ulisse Aldrovandi nella sua “Ornithologiae, hoc est de avibus historiae”, pubblicata nel 1599-1603, riporta il Cormorano tra le specie nidificanti in una grande garzaia presso Malalbergo (Sevesi 1935). Per i secoli successivi mancano notizie ma è verosimile che il Cormorano sia scomparso già nell’800, così come nel resto dell’Italia continentale, in seguito alle persecuzioni a cui è stata soggetta la specie su gran parte dell’areale europeo. A partire dagli anni ’70 del ‘900, le misure di protezione della specie emanate nell’Europa occidentale, l'aumento di disponibilità trofiche (impianti di itticoltura intensiva) e l’assenza e/o scarsità di specie competitrici quali il Pellicano, hanno determinato un incremento demografico delle residue popolazioni nord-europee. In Danimarca la specie fu sterminata come nidificante attorno al 1876. Nel 1938 fu segnalata nuovamente come nidificante e fino al 1971 occupò progressivamente 9 differenti località, ma soltanto in una di queste fu ininterrottamente presente. A seguito di misure di protezione relative a questa ultima colonia si verificò un incremento della popolazione nidificante con formazione di nuove colonie ed incremento della popolazione svernante nell’Europa centro-meridionale.
In Italia nidifica in Sardegna con una piccola popolazione (10 coppie nel 1998 – Serra e Brichetti 2000) e a partire dalla seconda metà degli anni ’80 si è insediato stabilmente nella Cassa di Campotto in Comune di Argenta (FE) (Spina et al. 1986) e in seguito nelle valli Bertuzzi (FE), nelle Anse Vallive di Ostellato (FE) e nelle Valli Ravennati (Boldreghini et al. 1993), in Laguna Veneta e in Piemonte.
La prima nidificazione nel Bolognese è avvenuta nel 1994 (2 coppie) presso Valle La Comune (Tinarelli 1995). Nel periodo di indagine dell’Atlante (1995-1999) sono stati rilevati un tentativo di nidificazione presso i bacini dell’ex zuccherificio di Crevalcore e la nidificazione con successo di 2 coppie presso Valle La Boscosa (1996). I casi di nidificazione rilevati nel Bolognese sono su alberi, all’interno e ai margini di garzaie.
L’unico sito nel quale la nidificazione è avvenuta con continuità è la Cassa di Campotto, situata ai margini del confine provinciale (191 coppie nel 1999 - Serra e Brichetti 2000).
I principali fattori limitanti noti per la specie sono costituiti dalla scarsità di siti adatti per la nidificazione e per i dormitori al di fuori del periodo riproduttivo, dagli abbattimenti illegali durante tutto l’anno e dalla distruzione illegale dei nidi negli ambiti destinati all’itticoltura.
Il Cormorano è specie fortemente specialista e i numerosi studi condotti in ambienti diversi in Italia e in altri Paesi dimostrano l'ampio spettro alimentare in relazione alle diverse situazioni ambientali e geografiche. La disponibilità di risorse alimentari lascia presumere un aumento della popolazione nidificante nei prossimi anni mentre la popolazione svernante sembra stabilizzarsi sui livelli attuali distribuendosi sempre più verso l’interno da dove è costretta a muovere verso la costa nel caso di ondate di freddo che gelano gli specchi d’acqua. Un impatto negativo nei confronti della pesca e dell'itticoltura è stato riscontrato in condizioni ambientali artificiali con elevate densità di pesci in corrispondenza dei bacini di pescicoltura intensiva o di bacini di stoccaggio e di svernamento.

Roberto Tinarelli

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